Ora tutto è virtuale. In costante clamoroso progresso più descritto che constatabile. I “K” che accompagnano in cinematografia la qualità di ripresa e proiezione non appaiono negli “strilli” giornalistici. I “Garbo talks (la Garbo parla)”, i “colori naturali”, lo “splendore del 70 millimetri” appartengono ad un passato nel quale ogni gradino in più sorprendeva o addirittura sbalordiva lo spettatore che si accorgeva delle innovazioni. Gradino sempre affidato come base a quella celluloide (poi acetato, triacetato, poliestere) che assommata alle conquiste delle altre facce della tecnica (meccanica, ottica, chimica) rendevano lo spettacolo sempre più magico seppur verosimile. Oggi il digitale continua a produrre e gestire immagini e suoni ma è immateriale. Tutto avviene tramite tastiere e schermi ormai misti PC/TV, così come per lo scrivere, per il comunicare, per il prenotare, per il pagare, per il… quasi tutto. Parlando di Tecnica, allora, eccoci dare visibilità ad alcuni strumenti ormai inusitati come la stampante, anche quella ormai entrata ma con tutt’altra funzione nella nostra quotidianità casalinga, o il contametri che se deve proprio esistere, oggi riluce di cifre luminose. Ma poi, proseguendo la strada imboccata l’anno scorso, eccoci a prefigurare l’esigenza del sonoro con i primi dispositivi di pellicola + disco fino alla fondamentale possibilità di trasformare anche il suono in luce inserendolo direttamente sulla pellicola. Cercando poi, in similitudine con la stampa tipografica, di riprodurre i colori partendo dal bianco e nero dei fondamentali rosso, verde e blu, oggi, erregibi che poi è lo stesso all’inglese: cominciando nel 1912 e vincendo definitivamente nel 1936. E infine la ricerca dei grandi schermi (per contrastare l’invadenza della TV… ) dal Cinemascope, al 70mm, all’IMAX oggi ripreso da qualche superproduzione che poi lo scansiona in digitale… Anche il mestiere del regista è cambiato dal momento che può vedere in diretta il risultato delle sue scelte mentre gira. Un tempo non era così e anche in quel caso esistevano strumenti (mirini, filtri di contrasto) che doveva quotidianamente indossare. Insomma Cinema &Tecnica per celebrare poco più di cent’anni di fisicità nel linguaggio che ha cambiato il modo di affrontare, ad un tempo, il divertimento e la conoscenza.

Carlo Montanaro, 26 ottobre 2020

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